Millesimo
La chiesa di Santa Maria Extra Muros
La chiesa di Santa Maria Extra Muros a Millesimo, inizialmente dedicata a San Pietro e ampliata nel XV secolo, fu il centro di devozione popolare e gli affreschi tardogotici e rinascimentali che adornano l'interno della chiesa sono testimoni del fervore religioso di questa comunità. La presenza di opere del Maestro di Cosseria, una figura di riferimento a livello locale, aggiunge ulteriore valore al ricco contesto culturale della chiesa.
Tra Saliceto e Cosseria, al confine tra la Liguria e il Piemonte, lungo le antiche vie che collegavano il litorale ligure ai principali centri piemontesi, sorge il luogo di Millesimo.
La sua posizione geografica strategica fu uno dei motivi che spinse il marchese Enrico II del Carretto a fondare la “nuova città” di Millesimo nel 1206, designandola contemporaneamente come capitale dei suoi possedimenti e promuovendo la costruzione del monastero femminile cistercense di Santo Stefano, situato all’ingresso dell’insediamento. Oggi, il cenobio, trasformato in dimora privata, conserva al suo interno un affresco trecentesco, tipico della cultura pittorica ligure, raffigurante la Madonna con il Bambino e Santo Stefano insieme a cinque devoti, verosimilmente membri della famiglia marchionale.
La chiesa di Santa Maria Extra Muros
La chiesa di Santa Maria Extra Muros deve il nome alla sua posizione al di fuori delle mura del borgo medievale di Millesimo, lungo il corso del fiume Bormida. L’aspetto romanico della facciata, caratterizzata da quattro possenti lesene, fu armonicamente rafforzato da imponenti contrafforti duranti i lavori di ampliamento successivi. Testimonianza del gusto gotico è invece il campanile, innalzato dopo il XIV secolo, ritmato da cinque ordini e sormontato da una cuspide. In origine la chiesa di Santa Maria coincideva con la pieve altomedievale di San Pietro, già nominata in un diploma ottoniano della fine del IX secolo: gli scavi archeologici hanno appurato che le sue dimensioni non fossero più sufficienti ad accogliere la crescente comunità e così venne dotata di due navate laterali, innalzate in più fasi, per assumere nel XV secolo le dimensioni attuali, congiuntamente a un cambio di titolazione in favore di Santa Maria.
La sua posizione isolata e la trasformazione da chiesa parrocchiale a cimiteriale contribuirono al suo abbandono: l’area cimiteriale, attiva fino ai primi decenni del Novecento, contravvenendo alla legge vigente all’epoca, gradualmente invase la chiesa, ricoprendo completamente il pavimento con lastre tombali. Le fotografie storiche novecentesche mostrano una bassa balaustra che divideva lo spazio interno, distinguendo la cappella cimiteriale dalla parte destinata alle sepolture.
La chiesa si distingue notevolmente per una serie di devozioni private che, dalla seconda metà del Quattrocento ai primi decenni del secolo successivo, testimoniano il fervore religioso degli abitanti di Millesimo nei confronti della loro prima chiesa parrocchiale e la loro identificazione con essa. Si può immaginare che le pareti fossero completamente adornate da queste manifestazioni di devozione, tanto da far parlare di un “consumo di devozioni”, quasi come se la stessa devozione dei fedeli avesse consumato le pareti della chiesa.
L’abbellimento pittorico si distingue nella parete absidale sinistra, dove emerge dal fondo ocra un’elegante figura femminile in vesti monacali: è Santa Marta, che qui è rappresentata come un San Giorgio al femminile, nell’intento di domare un drago che tiene a sé tramite una catena. Accanto è raffigurato il Martirio di San Sebastiano, descritto in maniera ormai pienamente rinascimentale nel momento in cui gli aguzzini scoccano le frecce verso il Santo, che come da tradizione agiografica è legato a un albero.
Segue una serie di altre figure votive, realizzate nei decenni successivi, che mostrano un tentativo di aderire ai canoni del Rinascimento. Questo si evidenzia nella prima cappella a sinistra, dove, all’interno dell’arco, i Profeti della Chiesa sono rappresentati a mezzo busto, inseriti in una tribuna studiata spazialmente e con una scelta cromatica armoniosa.
I pilastri che suddividono le tre navate e la zona presbiteriale sono rivestiti da alcuni ex voto di singoli committenti, che dedicano al santo prescelto un particolare ringraziamento o una richiesta. I venerabili si identificano nelle loro tradizionali vesti e attributi e si riconoscono in (a partire dal presbiterio e in senso orario): San Francesco, Sant’Antonio Abate, San Giacomo, San Giorgio, San Nicola da Tolentino, San Giovanni Battista e San Rocco fronteggiato da Cristo uscente dal sepolcro. Questi riquadri furono eseguiti da una serie di pittori diversi, attivi in un periodo relativamente ravvicinato, permettendo di rendere la fabbrica un luogo di scambi artistici e veicolazioni.
Il contesto culturale
All’ingresso della chiesa di Santa Maria extra muros, sulla parete della navata sinistra, sono collocati due brani di affresco raffiguranti la Madonna assisa in trono con il Bambino e un Cristo in Pietà, staccati da una domus signorile situata nel centro di Millesimo (in piazza Italia). Questo episodio è inserito nel catalogo del conosciuto Maestro di Cosseria, un pittore anonimo che operava con la sua bottega entro la fine del secondo decennio del XVI secolo nel territorio circostante, identificabile per le soluzioni compositive, per la selezione degli abiti e delle rifiniture tessili e per gli elementi decorativi.